Prima di entrare nel merito dell’argomento “conformità prodotti da collezione” riteniamo corretto distinguere tra coloro che cercano di comprendere quale sia la corretta strada per rispettare la legge e coloro che cercano invece un qualche stratagemma, peraltro illusorio, per eludere o ignorare le legge.
Ci rivolgiamo ai primi, perché sinceramente dei secondi non ci interessa.
La sicurezza è un optional?
Stabiliamo innanzitutto un principio di carattere generale:
la sicurezza NON è un optional e soprattutto non ammette deroghe o eccezioni.
Facciamo un esempio che può essere chiarificatore.
Qualcuno, di “furbi” non c’è carenza, sostiene che un pallone da calcio è solo un attrezzo sportivo e quindi NON è soggetto a marcatura CE. Questo è corretto se ci riferiamo al pallone utilizzato nelle competizioni ma se il pallone è utilizzato anche da qualsiasi ragazzino per giocare a quel punto: è o non è un giocattolo?
Inoltre, la sicurezza che deve garantire quel pallone cambia in funzione del suo utilizzo, che rimane sempre il medesimo? Certamente NO!
Quindi, sia che lo consideriamo giocattolo per minori di 14 anni, sia che lo consideriamo attrezzo sportivo, dovrà avere le medesime caratteristiche di sicurezza e dovrà avere il suo fascicolo tecnico.
Cosa deve garantire il fabbricante di un prodotto?
Poco cambia, se il fascicolo tecnico dovrà rispettare la direttiva giocattoli o la direttiva 2001/95/CE “sicurezza generale dei prodotti”, il fabbricante dovrà garantirne sempre e comunque la sicurezza.
Magari dovrà garantire anche che nella sua produzione non sia stata utilizzata manodopera minorile, sia che sia attrezzo sportivo o giocattolo, ma questo appartiene ad un’altra sfera di obblighi.
La preparazione del fascicolo tecnico è un obbligo imprescindibile, perché strettamente legato alla sicurezza, che mediante tale documentazione deve essere formalmente dimostrata.
E se il prodotto è un “personaggio” da collezione?
Per comprendere la conformità dei prodotti da collezione, veniamo ora ad un parallelo evidente con i giocattoli che possono essere definiti prodotti da collezione. Talvolta la linea di demarcazione tra le due categorie è molto sottile ed incerta.
Alcune bambole, alcuni personaggi o alcune figurine, nati per i bambini sono diventati veri oggetti di culto anche per i non più bambini. Quindi, possiamo assistere allo sviluppo del collezionismo di moltissimi “giocattoli”.
Cosa cambia tra le due situazioni? Sostanzialmente nulla, perché comunque potenzialmente questi prodotti potrebbero essere utilizzati come giocattoli dai minori di 14 anni, quindi avere l’obbligo di rispettare le caratteristiche imposte dalla legge in merito alla loro sicurezza.
La presenza o meno del marchio CE su questi prodotti, può indicare che il fabbricante li ha destinati al collezionismo o al gioco, ma non è il marchio CE che li rende sicuri o non sicuri. Infatti, solo i loro requisiti di sicurezza, se rispettati, ne consentono la legale immissione sul mercato UE.
Pertanto, se qualcuno pensa di aggirare la direttiva sui giocattoli definendoli prodotti da collezione, si illude di aver trovato una soluzione, che in effetti è commercialmente peggiorativa e dal punto di vista degli obblighi non ha alcuna agevolazione.
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Si parte sempre dall’analisi dei rischi senza la quale non si può garantire la sicurezza e non si può realizzare una marcatura rispettosa della legge.
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