In questo articolo trattiamo di hobbistica e marcatura CE per chiarire alcuni dubbi sia di produttori che di consumatori.

L’hobbistica o impegno del tempo libero, si traduce in un numero infinito di prodotti: modellini di navi, di aerei di auto, funzionanti o statici, quadri, sculture, creazioni di ogni tipo e misura, sono il frutto di fantasia e creatività.

Un modello di nave può richiedere un numero di ore di lavoro talmente elevato che il prezzo sarebbe esorbitante e quindi fuori mercato.

Inoltre è molto più soddisfacente regalarlo, anche se chi lo riceve probabilmente non saprà mai valutare esattamente quell’oggetto.

L’hobby diventa commercio e dimostrare la sicurezza diventa obbligo

Molto spesso, un hobby di successo si trasforma in richiesta di produzione di nuovi esemplari e l’hobby si trasforma in attività artigianale.

Ad esempio a Mauritius esiste una fabbrica di modellini navali, costruiti con i criteri del modellismo più tradizionale e gli isolani ne hanno fatto una fonte di reddito.

Quando un hobby produce degli oggetti che vengono venduti, non si può più usare questo termine per definire questa attività, siamo già nell’artigianato.

Mettere a disposizione di terzi in qualsiasi forma, quindi anche di regalo un prodotto qualsiasi, crea l’obbligo per il fabbricante di garantirne la sicurezza.

È a questo punto che entrano in relazione hobbistica e marcatura CE.

Conformità e marchio CE

Ci sono direttive generiche che riguardano tutti i prodotti e direttive specifiche che riguardano categorie ben definite.

Lampade, giocattoli, apparecchiature elettriche varie devono essere marcate CE.

Modellini, sculture, sopramobili, complementi di arredo, non elettrici, sono prodotti generici e non possono riportare il marchio CE.

Tutti indistintamente devono avere un fascicolo tecnico, che ne dimostri la sicurezza.

Ogni prodotto che necessiti o meno di essere marcato CE deve rispettare i requisiti prestabiliti della “Direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti 2001/95/CE“.

Il fatto che un prodotto sia realizzato da privati cittadini nel loro tempo libero non supera la necessità che debba essere sicuro per gli altri. In sostanza ciò che si realizza nel tempo libero non può essere fonte di pericolo.

Quindi l’hobbistica non può essere un alibi per immettere sul mercato prodotti realizzati senza alcun criterio di sicurezza ed il fai da te può essere fonte di gravi incidenti.

Ad esempio, la corrente che passa in una lampada realizzata per hobby è uguale e ha la stessa pericolosità, di quella che fa funzionare gli elettrodomestici di serie che utilizziamo nelle nostre case, quindi non c’è alcuna ragione perché questi ultimi abbiano giustamente l’obbligo di marchio CE e gli altri no.

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